Ha davvero senso accumulare “billable hours”…

Ha davvero senso accumulare “billable hours” dopo il primo anno di esperienza in uno studio professionale?

La sperimentazione di modalità più efficaci di produzione del valore per il c.d. “knowledge work” può essere ragionevolmente limitata per chi sta imparando le basi e le dinamiche di un nuovo lavoro.

Ma per gli altri?

Una professione, qualsiasi professione, si impara svolgendola. E già dopo un anno non è più il primo giorno, per cui  miglioramenti, sperimentazione e autonomia dovrebbero essere incentivati e valorizzati, tanto più che sono fattori essenziali per la motivazione, la crescita e la creazione di valore.

Come pensiamo di evitare l’espansione crescente del carico di lavoro dovuto a una cultura della performance basata sul sacrificio, l’individualismo e la iper-visibilità (più che sui risultati), se non provando per primi a svuotare il nostro tempo?

La cultura del lavoro odierna riconosce nella performance e nella iper-presenza le principali fonti di identità, attribuendo riconoscimento sociale e prestigio al punto che quel che facciamo si espande fino ad occupare ogni secondo del nostro tempo. E non trova, in realtà, un argine nello spazio dedicato al lavoro perché incentiva proprio a non porre rimedio alle inefficienze connesse al sovraccarico comunicativo, al rework, alle distrazioni, perché esibire un’agenda piena è spesso motivo di vanto, è la prova di una vita appagante. Del resto, se il lavoro si dilata e la mia agenda straripa, vuol dire che sono proprio 🔥

Rallentare, quindi, è già decisamente un atto di coraggio.

Il tempo per darsi delle risposte va trovato.
Smettendo, appunto, di sprecarlo altrove.

Il mondo legale cambia con noi 🖤

Alcune considerazioni sull’uso che facciamo del nostro tempo
👉 Quanti percorsi di carriera ci sono in uno studio professionale?
👉 Il rapporto (poco indagato) tra stanchezza e disaffezione al lavoro)
👉 La settimana lavorativa di 4 giorni negli studi professionali)

e 👉 La guida essenziale per gestire l’agenda oltre la ricerca disperata di slot liberi