Il ‘performance assessment’ negli studi professionali & l’importanza di sapere cosa voglio

Il ‘performance assessment’ negli studi professionali & l’importanza di sapere cosa voglio

La complessità del processo di valutazione della performance negli studi professionali

La valutazione della performance negli studi professionali del contesto legale è un processo articolato che travalica la semplice misurazione del rendimento annuale.

Entrano in gioco molteplici dinamiche (individuali, di team e di studio) che è fondamentale saper gestire con strategia e professionalità.

L’ intervista registrata con Avvocato360 | Innovazione per l’avvocato  affronta la complessità di questo tema, ponendo l’accento sugli strumenti utili a navigare questo contesto sfidante con consapevolezza e intelligenza emotiva, senza perdere di vista il proprio obiettivo personale (il “Quanti soldi fanno la felicità?” della domanda).

Uno dei punti centrali della riflessione è l’analisi dell’impatto della mancanza di trasparenza nei criteri e nelle modalità di valutazione. Opacità che deve attribuirsi a una scelta precisa dell’organizzazione, giustificata dalla necessità che il performance assessment rifletta gli interessi dell’organizzazione stessa, e dei suoi soci, e non solo quelli del singolo professionista valutato.

Affrontare preparati la complessità

In questo contesto, è molto difficile per il soggetto valutato sentire di riuscire a influenzare il proprio processo di valutazione.

Sebbene, infatti, possa aver curato per tutto l’anno la propria ‘billing performance‘, questo elemento in sé non assicura sonni tranquilli quando si avanza nel career path degli studi. Tanto più che non basta inserire le ore a sistema, è indispensabile che le stesse siano attribuite a pratiche fatturabili o meglio ancora fatturate: circostanza amaramente fuori dal controllo del professionista.

Sorge così una continua esigenza di informazioni e molteplici tentativi di posizionamento – generando stress e ansia in un ambiente lavorativo già di per sé esigente.

Di cosa tener conto?

L’ intervista approfondisce i criteri e le dinamiche che plasmano il processo di valutazione, prendendo in esame fattori nel controllo del professionista e fattori che dallo stesso esulano. In particolare, tra gli altri, si accenna a:

  • Fatturato e core business dello studio: la contribuzione al fatturato e l’allineamento con le aree di business chiave sono elementi determinanti
  • Supporto degli sponsor e networking interno: il favore di sponsor interni ed esterni allo studio e la capacità di costruire relazioni influenzano significativamente i tempi di ascesa e le prospettive di partnership
  • Cultura e valori dello studio: le performance sono valutate anche in base a come i professionisti incarnano i valori promossi dallo studio in termini di brand (interno ed esterno)
  • Rendite di posizione: tra i fattori determinanti l’esito dell’assessment va ricordata anche la “gerarchia” interna, che determina inevitabilmente dinamiche di potere che giocano un ruolo cruciale.
Comprendere i criteri di valutazione e le strategie per affrontarli positivamente può aiutare i professionisti a gestire meglio lo stress e le proprie aspettative, contribuendo alla propria crescita professionale e al successo all’interno dello studio. Tenendo presente che l’esperienza e l‘abilità nell’affrontare ogni anno questo sforzo si accrescono anche attraverso l’abilità di leggere quel che accade intorno a noi, e non solo direttamente a noi.

Strategie per una sapere di avere fatto “bene tutto il possibile”

Per affrontare efficacemente il sistema di valutazione, i professionisti sono invitati a:

  • Prepararsi con anticipo: definire obiettivi in accordo con le aspettative dei propri stakeholder e mantenere un focus costante sull’andamento della propria performance e sulla sua percezione in studio
  • Cercare feedback e confronto: interagire con colleghi, sponsor, mentori, clienti e consulenti di carriera per ottenere feedback e supporto nel perseguire obiettivi e risultati
  • Sviluppare intelligenza emotiva: riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui può aiutare a vivere la stagione della valutazione in studio con maggiore lucidità e visione.

Affrontare la valutazione della performance negli studi professionali: si può!

Non perdere di vista l’obiettivo: titolo e soldi non danno la stessa libertà

Quanti soldi fanno la felicità?”  – indicato già nel titolo – cerca di riportare a una dimensione concreta e reale le aspirazioni e le aspettative di chi si sottopone (anno dopo anno) a un processo di valutazione che può durare anche 3 mesi, di cui arriva a comprendere davvero poco e a prevedere ancora meno.

Approcciare un processo complesso, influenzato da una molteplicità di fattori e dinamiche interne, con consapevolezza, flessibilità e disponibilità ad apprendere, senza perdere mai di vista il proprio obiettivo personale, può fare un’enorme differenza

  • in termini di benessere nelle mansioni e nelle relazioni
  • in termini di risultati (che includono l’autostima, la motivazione e la disponibilità ad investire ancora nella propria professionalità.

Il viaggio di ognuno di noi nel mondo legale è diverso. Il nostro lo stiamo costruendo noi, giorno per giorno.

Buona visione!

Food for thought – i vostri messaggi sono spunti preziosi in vista delle prossime CareerHotTopic, grazie 🦋

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