Parental support program: perché un team può beneficiarne
Essere genitore richiede un impegno costante, quotidiano e protratto nel tempo, che implica allenare una serie di capacità quali la visione a lungo termine, la capacità di prendersi cura degli altri, la capacità di costruire e valorizzare gli altri, il coraggio, la generosità, la dedizione e la fiducia.
Non solo, essere genitore richiede anche saper progettare sul lungo periodo, non arrendersi, prendere molte decisioni importanti, esser disposti e pronti ad affrontare grandi cambiamenti.
Parental support program: allenare e affinare competenze organizzative, di gestione e di relazione
… E il collaboratore ideale (se mai ne esistesse uno!) terrebbe di certo allenate (anche) queste caratteristiche: coraggio, visione del futuro, capacità di vedere gli altri e di valorizzarli… In una parola: leadership.
La maternità, tra stereotipi e fiducia nel futuro
Accade che la maternità sconti spesso il limite di essere vissuta dal mondo economico come una battuta di arresto nella carriera della donna, come un’opzione per ruoli secondari che consentano di prendersi prima di tutto cura della famiglia.
Come se una madre non avesse ambizioni sue, e il figlio avesse sempre gli stessi bisogni di quando era neonato (e quei bisogni gravassero unicamente su di lei). Come se oggi alle famiglie non servissero più fonti di reddito e se la durata della vita professionale non si fosse allungata oltre i 40 anni.
Si parla infatti di “motherhood penalty” proprio per descrivere l’atteggiamento del mercato del lavoro verso le madri.
In realtà, nel 2023 l’Italia non può permettersi di rinunciare al talento e alle capacità di metà della sua popolazione. Né, tantomeno, possono permetterselo le famiglie che vogliono assicurare al bimbo che hanno accolto assicurare amore e attenzioni, ma anche stabilità, certezze e… futuro.
Peraltro, per un’organizzazione perdere una risorsa con la quale collabora da tempo vuol dire affrontare parecchi costi certi:
- di selezione, sostituzione e inserimento della nuova figura;
- connessi all’impatto sulla motivazione del team rispetto al venir meno di un membro della squadra;
- connessi all’impatto sui clienti già assistiti dal collega;
- da perdita di competenze;
- relativi tempo di allineamento della nuova figura al team e al know how dell’organizzazione.
Rinunciare a una donna che rientra dalla maternità è poco strategico
Proprio così, far a meno di una donna che rientra dalla maternità è una scelta che può rivelarsi poco strategica.
La soluzione oggi passa attraverso la creazione di un modello organizzativo inclusivo che promuove l’adozione di comportamenti collaborativi e la valorizzazione del singolo membro del team (del suo contributo, del suo potenziale e anche della sua unicità).
Indispensabile allo scopo:
- comunicare una visione in linea con la cultura dell’organizzazione;
- creare un ambiente preparato e strutturato per apprezzare il valore e il contributo di ciascuno;
- rivedere le regole dell’organizzazione (es. parental leave policy) per renderle inclusive e sufficientemente flessibili da motivare i genitori a rientrare al lavoro dopo il parental leave, a restare e continuare a investire nel proprio ruolo all’interno dell’organizzazione;
- elaborare e porre in essere nuove ed efficaci strategie per sostenere la genitorialità;
- assicurarsi e assicurare alla neo-mamma che la collaborazione possa continuare proficuamente per entrambi dopo il periodo di leave;
- formare tutti alla collaborazione, nonché al miglioramento continuo come team che fa della flessibilità la sua cifra;
- ispirare fiducia.
Il training può aiutare un parental support program
Ecco come il training è in grado di sostenere un progetto di “parental support”:
- per allineare i comportamenti alla policy dedicata al sostegno alla genitorialità e contribuire a un ambiente di lavoro realmente inclusivo e attento al singolo;
- per rendere efficace la comunicazione (l’aggiornamento e l’allineamento rispetto alle novità) con il neo-genitore durante il periodo di leave e al rientro;
- per coltivare e sviluppare il potenziale di ognuno, anche in un’ottica di long-life learning e di transilienza;
- per allenare la capacità di change management del singolo e del team;
- per consolidare la leadership nella genitorialità;
- per gestire efficacemente tempo, comunicazione e organizzazione del lavoro (personali e di team).
Il coaching di team all’interno di un progetto di parental support
Il coaching di team può fare la differenza in un progetto di “parental support” perché può portare tutti i membri del team:
- ad apprezzare il valore aggiunto che ciascuno rappresenta per il team;
- a pianificare insieme, prima del periodo di leave della/del collega, una strategia condivisa di allineamento/ coinvolgimento della neo-mamma / del neo-papà dopo la nascita, durante il periodo di leave e al rientro, anche alla luce degli obiettivi annuali del team/ del singolo;
- a saper adattare la strategia già condivisa al rientro della/ del collega, considerando le aspettative e le dinamiche dell’organizzazione insieme alle esigenze concrete del singolo al ritorno in ufficio.
Il personal coaching come supporto del singolo genitore
Infine, il personal coaching può supportare il singolo genitore
- nel vivere l’esperienza della genitorialità e del leave anche come una opportunità di allenamento e crescitadi competenze fondamentali anche nel lavoro (in termini di problem solving, di intelligenza delle emozioni, di decision making, di visione, di capacità di fare connessioni…);
- per mettere a fuoco le risorse e le esigenze del neo-genitore e declinarle in un piano d’azione che include il leave, il rientro e l’impostazione di un nuovo equilibrio life/work sostenibile.
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La parte più bella del viaggio è la compagnia!