Young Leaders in Business Land. Tips & Tools

Young Leaders in Business Land. Tips & Tools

Diventare il più affidabile e competente membro del team senza investire in visibilità e senza costruire relazioni strategiche porta, a lungo andare, a dover trovare un modo per far comprendere (all’organizzazione e all’esterno) il proprio valore aggiunto.

Meglio investire da subito in credibilità, convincersi di poter fare la differenza, non sottrarsi al confronto, non cedere il passo ad altri in attesa di chissà quale segnale.

E individuare alleati – persino tra i concorrenti – e mentori, per supportare la propria visione.

Young leaders in business land

Concentrare gli sforzi per diventare il più tecnico e affidabile membro del team senza costruire relazioni con colleghi e clienti porterà inevitabilmente a un disallineamento tra impegno profuso e riconoscimento conseguito, che si tradurrà nell’urgenza di trovare un modo (costruttivo) per rendere evidenti e quindi apprezzati il proprio talento e il proprio contributo.

Decisamente preferibile, potendo, evitare questo faticoso passaggio e impegnarsi da subito a crearsi una credibilità, tenendo presente il ruolo rivestito dai colleghi con cui si collabora e il modo in cui ciascuno di loro potrebbe essere determinante in futuro.

Tanto più che spesso si interagisce non solo con clienti esterni, ma anche – appunto – interni (per esempio, i responsabili di altre funzioni aziendali/di altri dipartimenti).

Attenzione. Non si tratta di un’attività da coltivare in segreto, né di esporsi tradendo la propria modestia, anzi. Il team beneficia di un membro consapevole del proprio ruolo e in grado di relazionarsi in maniera positiva e produttiva con le altre risorse dell’organizzazione ben più che di un collaboratore che corre per sé stesso muovendosi nell’ombra. Solo nel primo caso, infatti, il team si assicura di cogliere le opportunità che si presentano; nell’altro, le opportunità saranno colte solo se e quando si allineano con l’interesse del singolo.

Inoltre, andare insieme verso una direzione che avvantaggia tutti non vuol dire usare gli altri. Piuttosto, è ben più complicato e potenzialmente dannoso veicolare nel lavoro dinamiche di amicizia/preferenza, perché non sempre assicurano vantaggio all’organizzazione, e perché possono ostacolare l’espressione del proprio punto di vista oltre che, in concreto, della propria forza.

Condividere in maniera esplicita le informazioni e la propria visione con i colleghi che si mostrano disposti a fare altrettanto crea, invece, una solida connessione reciproca che aiuta tutti nel portare a compimento un obiettivo condiviso.

Questa modalità operativa aiuta anche a superare la tendenza a sentirsi isolati nella propria visione, facilitando l’individuazione di alleati (dentro e fuori il team) che supportino personalmente la strategia, convinti del vantaggio che la stessa apporta a sé stessi e all’organizzazione.

Tutto ciò contribuisce a creare un ambiente vitale, agevola il confronto interno e assicura maggiori efficienza ed efficacia, accrescendo a cascata la soddisfazione del cliente.

Quelli elencati sono spunti che, in realtà, chiunque può sfruttare, all’inizio della propria carriera come in qualunque momento avverta l’urgenza di cambiare passo per fare un salto di livello nella propria professionalità.

Un ultimo buon consiglio?

Un mentore – vale a dire una persona affermata in un determinato settore che supporta e promuove la crescita professionale di un’altra meno esperta attraverso un rapporto non gerarchico basato sulla fiducia e sulla condivisione di conoscenze ed esperienze – può davvero fare la differenza.

Parola di business coach.

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Anticipation is power. Raise your ambitions and stay one step ahead”.

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